Quanto costano i disastri meteorologici nel mondo? I numeri fanno paura

Redazione

22/05/2023

22/05/2023 - 21:43

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Sono le aree geografiche più povere ad essere le più esposte ai danni prodotti al meteo.

Quanto costano i disastri meteorologici nel mondo? I numeri fanno paura

Gli eventi estremi legati a fenomeni meteorologici, climatici e idrici hanno causato 11.778 disastri segnalati tra il 1970 e il 2021. Ciò ha prodotto più di 2 milioni di morti e 4,3 trilioni di dollari di perdite economiche. A dirlo è l’Organizzazione meteorologica mondiale, oggi riunitosi a Ginevra.

Danni in aumento

Le perdite economiche stanno crescendo vertiginosamente. La buona notizia è che il miglioramento degli allarmi precoci e la gestione coordinata dei disastri hanno ridotto drasticamente il bilancio delle vittime umane nell’ultimo mezzo secolo. Oltre il 90% dei decessi segnalati in tutto il mondo si sono verificati nei paesi in via di sviluppo.
Soltanto gli Stati Uniti hanno sostenuto perdite economiche per 1,7 trilioni di dollari, pari al 39% delle perdite economiche mondiali negli ultimi 51 anni. Ma i Paesi meno sviluppati e i piccoli Stati insulari in via di sviluppo, hanno subito un costo sproporzionatamente elevato rispetto alle dimensioni delle loro economie.

L’allarme tempestivo salva la vita

L’iniziativa di allerta precoce delle Nazioni Unite per tutti, anche nelle realtà meno sviluppate, è una delle massime priorità strategiche che dovrebbe essere approvata dal Congresso meteorologico mondiale, il principale organo decisionale dell’Organizzazione meteorologica mondiale. La sessione in corso oggi a Ginevra riunisce i massimi rappresentanti delle agenzie delle Nazioni Unite, delle banche di sviluppo, dei governi e dei servizi meteorologici e idrologici nazionali responsabili dell’emissione di allerta precoce.

I più poveri sono i più vulnerabili

Per il segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale, Petteri Taalas, sono le aree geografiche più povere ad essere le più esposte ai danni prodotti al meteo. “La tempesta ciclonica Mocha ne è un esempio. Ha causato vaste devastazioni in Myanmar e Bangladesh, colpendo i più poveri tra i poveri. In passato, sia il Myanmar che il Bangladesh hanno subito decine e persino centinaia di migliaia di vittime. Grazie agli allarmi precoci e alla gestione dei disastri, questi tassi di mortalità catastrofici sono ora per fortuna storia passata. Gli allarmi precoci salvano vite”.

La conferma nei numeri

Gli allarmi tempestivi sono un fattore che fa la differenza nel conteggio delle vittime. I decessi registrati per il 2020 e il 2021 (22.608 decessi in totale) indicano una diminuzione della mortalità rispetto alla media annuale del decennio precedente. Le perdite economiche sono aumentate, la maggior parte delle quali attribuite alla categoria delle tempeste.
Oltre il 60% delle perdite economiche dovute a disastri meteorologici, climatici e legati all’acqua sono state segnalate per le economie sviluppate.
Nei Paesi meno sviluppati, il 7% dei disastri per i quali sono state segnalate perdite economiche ha avuto un impatto equivalente a più del 5% dei rispettivi PIL, con diversi disastri che hanno causato perdite economiche fino a quasi il 30%.
Nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo, il 20% dei disastri con perdite economiche dichiarate ha avuto un impatto equivalente a più del 5% dei rispettivi PIL, con alcuni disastri che hanno causato perdite economiche superiori al 100%.

Qualche numero in più

In Africa, tra il 1970 e il 2021 sono stati segnalati 1.839 disastri attribuiti a condizioni meteorologiche, climatiche e idriche estreme. Hanno causato 733.585 morti e 43 miliardi di dollari di perdite economiche. La siccità ha rappresentato il 95% dei decessi segnalati. Il ciclone tropicale Idai nel marzo 2019 è stato l’evento più costoso che si è verificato in Africa (2,1 miliardi di dollari)
In Asia sono stati segnalati 3.612 disastri attribuiti a condizioni meteorologiche, climatiche e idriche estreme, con 984.263 morti e 1,4 trilioni di dollari di perdite economiche
Tra il 1970 e il 2021, l’Asia ha rappresentato il 47% di tutti i decessi segnalati in tutto il mondo, con i cicloni tropicali che sono la principale causa di decessi segnalati. Il ciclone tropicale Nargis nel 2008 ha provocato 138.366 morti. Il Bangladesh ha il bilancio delle vittime più alto in Asia con 520 758 morti a causa di 281 eventi.
In Sud America sono stati segnalati 943 disastri attribuiti a condizioni meteorologiche, climatiche e idriche estreme, di cui il 61% inondazioni. Hanno provocato 58.484 morti e 115,2 miliardi di dollari di perdite economiche.
Nord America, America centrale e Caraibi: 2.107 casi segnalati legati a condizioni meteorologiche, climatiche e idriche hanno provocato 77.454 morti e perdite economiche per 2.0 trilioni di dollari. Tra il 1970 e il 2021, la regione ha rappresentato il 46% delle perdite economiche segnalate in tutto il mondo. Gli Stati Uniti da soli hanno subito 1,7 trilioni di dollari, pari al 39% delle perdite mondiali negli ultimi 51 anni. La maggior parte delle perdite economiche segnalate sono state attribuite a disastri legati alle tempeste e, più specificamente, ai cicloni tropicali.
Nel Pacifico sud-occidentale sono stati segnalati 1.493 disastri dovuti a condizioni meteorologiche, climatiche e condizioni idriche estreme. Hanno provocato 66.951 morti e 185,8 miliardi di dollari di perdite economiche. I cicloni tropicali sono stati la principale causa di morte.
In Europa ci sono stati 1.784 disastri che hanno causato 166.492 morti e 562 miliardi di dollari di perdite economiche.
Tra il 1970 e il 2021, l’Europa ha rappresentato l’8% dei decessi segnalati in tutto il mondo.

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