Meta trasferisce i dati degli utenti fuori dall’Ue: maxi multa da 1,2 miliardi di euro

Chiara De Carli

22/05/2023

22/05/2023 - 14:42

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Il colosso dei social network si è detto già pronto a fare ricorso.

Meta trasferisce i dati degli utenti fuori dall'Ue: maxi multa da 1,2 miliardi di euro

Meta dovrà pagare una multa da 1,2 miliardi di euro per aver trasferito i dati dei suoi utenti dall’Unione Europea agli Stati Uniti. Lo ha stabilito il regolatore della privacy nell’Ue per la gestione delle informazioni degli utenti (Dpc), sostenendo che la compagnia ha infranto le norme del Gdpr. La società, che gestisce Facebook, Instagram e WhastApp, avrà cinque mesi di tempo per interrompere il flusso dei dati. La sanzione supera addirittura quella inflitta dal Lussemburgo ad Amazon nel 2021 pari a 746 milioni di euro per aver violato la privacy.

Meta farà ricorso

Per trasferire i dati personali dentro e fuori dall’Ue, l’azienda di Mark Zuckerberg è ricorsa a un meccanismo definito delle clausole contrattuali standard che di fatto non era stato di fatto bloccato da nessun tribunale dell’Ue.
Dal canto suo, Meta ha fatto sapere che presenterà ricorso contro la sentenza e contro la multa che ritiene «ingiustificata e non necessaria». In tribunale punta a chiedere la sospensione delle decisioni della Dpc.

Regole diverse per Stati diversi

In una nota ufficiale Nick Clegg, President Global Affairs di Meta e Jennifer Newstead, Chief Legal Officer di Meta scrivono: «Non vi è alcuna interruzione immediata di Facebook in Europa, la decisione include periodi di implementazione che dureranno fino alla fine di quest’anno». «Non si tratta delle pratiche sulla privacy di un’azienda, esiste un conflitto di leggi tra le regole del governo degli Stati Uniti sull’accesso ai dati e il diritto alla privacy europeo, che i responsabili politici dovrebbero risolvere in estate. Migliaia di aziende e organizzazioni si affidano alla capacità di trasferire dati tra l’Ue e gli Stati Uniti per operare e fornire servizi quotidiani. La nostra priorità è garantire che i nostri utenti, inserzionisti, clienti e partner possano continuare a utilizzare Facebook mantenendo i propri dati al sicuro. Intendiamo impugnare sia la sostanza della decisione che le richieste, inclusa la multa», concludono.
Meta attende, dunque, che il nuovo patto siglato per facilitare il trasferimento sicuro dei dati personali dei cittadini dell’Ue negli Stati Uniti venga attuato, per non sospendere i trasferimenti. A detta dei funzionari potrebbe essere pronto entro il prossimo luglio.

Max Schrems e la sua battaglia contro Facebook

Dieci anni fa, l’attivista austriaco per la privacy Max Schrems iniziava la battaglia contro Facebook e la gestione dei dati. Schrems aveva tentato di portare Meta in tribunale in merito al rischio di intrusione nei dati personali da parte degli Stati Uniti, a seguito di alcune rivelazioni da Edward Snowden, ex appaltatore dell’Agenzia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

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