Crisi Credit Suisse, Mauro Bottarelli: "BNS esamina la situazione. Salvataggio in vista?"

Redazione

07/10/2022

07/10/2022 - 16:40

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Secondo l’esperto finanziario di Money.it, non è escluso che sulla crisi di Credit Suisse possa attivarsi la Banca Nazionale Svizzera.

Crisi Credit Suisse, Mauro Bottarelli: "BNS esamina la situazione. Salvataggio in vista?"

Quali scenari si stanno prefigurando all’orizzonte della crisi di Credit Suisse?
Se lo chiede Mauro Bottarelli, firma di prestigio del giornale economico italiano, Money.it, che in un suo lungo articolo ha posto sotto la lente gli ultimi sviluppi del caso che sta tenendo alta l’attenzione nel mondo bancario internazionale.
La principale novità riguarderebbe l’attenzione dedicata al caso da parte della Banca Nazionale Svizzera.
Scrive il giornalista:

"Per la prima volta da quando l’impennata del credit default swaps di Credit Suisse ha acceso i radar del mercato sul timore di un evento stile Lehman, la Banca centrale svizzera (SNB) ha ammesso di monitorare la situazione dell’istituto".

Stando a Bottarelli, l’indicazione che stia accadendo qualcosa di serio emerge dalla conferma "alla Reuters di un membro del consiglio di Credit Suisse, Andrea Maechlersaid, a detta del quale il management sta lavorando a una strategia che sarà resa nota a fine ottobre".

Proprio di recente - riporta il giornalista - la Neue Zürcher Zeitung ha pubblicato un’indiscrezione in base alla quale il governo svizzero sarebbe pronto ad attivare in anticipo la rete di salvataggio per le grandi banche che ha varato lo scorso marzo.

"Lo schema è basico: lo Stato garantisce liquidità attraverso una linea di credito alle banche sistemiche in difficoltà, ma, in base allo statuto e come "conditio sine qua non" dell’accesso al fondo, diviene automaticamente titolare di un bankruptcy privilege, ovvero sarà creditore privilegiato e primo della fila a salvataggio avvenuto, al fine di non compromettere denaro pubblico".

A corredo di questo scenario, Mauro Bottarelli riporta la conferma dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari che ha annunciato di aver acceso un faro su Credit Suisse e sulla sua stabilità.

"Insomma, l’accelerazione pare in atto. E la percezione è quella di uno Stato che non intende minimamente incorrere in danni reputazionali, lasciando che uno dei suoi gioielli bancari precipiti in una situazione di collasso disordinato. E con il rischio di innescare una spirale di caos sull’intero comparto e la catena di controparte".

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