Criptovalute prossime all’esclusione? Ecco la lista nera della SEC

Matteo Casari

14 Giugno 2023 - 10:05

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L’autorità di vigilanza finanziaria americana ritiene che alcuni asset crypto siano troppo simili ad azioni societarie, e dunque dovrebbero sottostare alla regolamentazione già esistente per questi strumenti finanziari

Criptovalute prossime all'esclusione? Ecco la lista nera della SEC

L’autorità che regolamenta i mercati finanziari negli Stati Uniti, la Securities and Exchange Commission (SEC), ha rivelato che almeno 68 delle migliaia di criptovalute attualmente in circolazione possono essere classificate come strumenti finanziari (securities), simili alle azioni societarie, e quindi dovrebbero essere soggette alla sua vigilanza per proteggere gli investitori. Il valore totale di questi asset, basato sulla capitalizzazione di mercato dei rispettivi token, ammonta a 100 miliardi di dollari.

Securities e mirror assets

Secondo la SEC, almeno 53 di queste criptovalute sono considerate effettivamente "securities". Questo elenco include numerose criptovalute che rientrano tra le prime 20 per capitalizzazione di mercato. Tra di esse vi sono il token dell’exchange Binance (BNB) e la stablecoin ancorata al dollaro collegata allo stesso exchange (BUSD). Altre criptovalute incluse nell’elenco sono Ripple (XRP), coinvolta in una causa con la SEC dal 2020, Cardano (ADA), Solana (SOL), Polygon (MATIC), Sand, Algo, Cosmos e molte altre.
Oltre a queste, l’elenco comprende anche i cosiddetti "mirror assets", generati da Mirror Protocol, che sono asset sintetici che replicano il prezzo di determinati sottostanti finanziari, simili agli ETF nel mondo delle criptovalute. Alcuni esempi sono mApple, mBaba, mGoogle, mMicrosoft, mTwitter e così via.

La lista delle crypto nel mirino della SEC

La SEC ha considerato negli anni diversi asset crypto come delle securities, e quindi che dovrebbero essere poste sotto una regolazione già esistente:

  • 2019: Galaxy Adventure
  • 2020: Meta1, Ripple
  • 2021: Rivetz, Locke, Ducat
  • 2022: Apple, Microsoft, Amazon, Baba, Google, Netflix, Tesla, Twitter, Ishares Gold Trust, QQQ (Nasdaq), Silver, Uso, ProShares Vix, Amp, Rally, Derivadao, Xyo, Rari Governance Token, Rcx, Powerledger, Dfx Finance, Kromatica, Dragonchain, Ftx Token
  • 2023: Mingo

L’elenco della SEC è stato recentemente aggiornato quando l’autorità ha presentato 13 capi d’accusa contro Binance, il più grande exchange di criptovalute al mondo. Anche Coinbase, l’exchange statunitense quotato al Nasdaq nel 2021 con l’approvazione della stessa SEC, è sotto il mirino dell’autorità.
La SEC sta prendendo di mira sia le criptovalute che soddisfano i requisiti per essere considerate strumenti finanziari a tutti gli effetti, simili alle azioni, sia gli exchange che facilitano il trading di tali strumenti finanziari non autorizzati.

Quali effetti sui mercati?

Si avverte un senso di incertezza sul lungo percorso che questa situazione potrebbe intraprendere, ma nel frattempo i mercati stanno reagendo negativamente e nelle ultime ore si sono verificati ribassi medi del 10% dal sabato, arrivando fino al 50% di domenica.
Si prevede che ci potrebbe essere una pressione al ribasso sulla quotazione di queste criptovalute nel caso in cui gli exchange fossero costretti a eliminarle dai propri scambi. Gran parte della liquidità che sta uscendo dalle alternative coin sta convergendo su Bitcoin, che ha subito solo una perdita del 3% nelle ultime sessioni e ha visto aumentare la sua predominanza nel mercato delle criptovalute al 49%.
Nel frattempo, continua l’uscita di Bitcoin dagli exchange: attualmente solo l’11% dei Bitcoin in circolazione si trova all’interno degli exchange, mentre la maggioranza è custodita in wallet privati.

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