Ferrovia 2050, per il Cantone ci vuole un cambio di paradigma. E Zali chiede più coraggio alla Confederazione

Chiara De Carli

12/10/2022

12/10/2022 - 15:33

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Le principali opere su cui il Cantone punta sono la circonvallazione di Bellinzona e Gronda Ovest, e l’efficientamento dell’asse Lugano-Chiasso.

Ferrovia 2050, per il Cantone ci vuole un cambio di paradigma. E Zali chiede più coraggio alla Confederazione

«Pur trattandosi di cose che verranno realizzate tra decenni, è necessario definirle con chiarezza dal Cantone» sono le parole con cui il presidente del Consiglio di Stato e direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, ha esordito nella conferenza stampa tenutasi questo pomeriggio al Palazzo delle Orsoline a Bellinzona. Un incontro voluto per fare il punto della situazione riguardo alla consultazione aperta, lo scorso giugno, dal Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), riguardo all’avanzamento dei programmi di sviluppo dell’infrastruttura ferroviaria svizzera e sulla prospettiva Ferrovia 2050.
Per individuare gli obiettivi reali del Ticino, il Cantone ha commissionato uno studio ad hoc svolto in Svizzera interna che «ha mostrato – ha proseguito Zali – tre opere infrastrutturali necessarie per lo sviluppo del nostro cantone ovvero: l’aggiramento ferroviario di Bellinzona, il potenziamento dell’asse del Gambarogno e la prosecuzione di Alptransit a sud di Lugano, con la creazione di una linea veloce performante. Noi le rivendichiamo tutte».
«Condividiamo la visione della Confederazione», ma le chiediamo «di avere più coraggio nel pacchetto di investimenti. Il Consiglio di Stato crede che 100 miliardi siano un ordine di grandezza adeguato, considerando che si trattano di investimenti futuri da spalmare».

Necessario un cambio di paradigma

La parola è poi passata al direttore della Divisione dello sviluppo territoriale e della mobilità, Marco Colombo, che ha segnalato come al momento vi sia un rallentamento nell’avanzamento dei progetti; il che rischia di ripercuotersi sulle infrastrutture che a lungo andare, con l’aumento della domanda, non riusciranno a mantenere il passo. «Per i prossimi 15-20 anni – ha spiegato Colombo – la disponibilità dell’offerta di trasporto sull’Asse del San Gottardo sono sufficienti, ma i corridoi di Luino e Chiasso non sono adeguati alle esigenze degli operatori merci. Questo perché terminal merci in Italia sono presenti più verso l’ovest di Milano, ovvero in prossimità di Luino, piuttosto che verso Chiasso come determinato da Alptransit».

Aumento della domanda

Stando alle stime della Confederazione, entro il 2050 ci sarà un aumento di persone sul trasporto pubblico del 45%, mentre sul trasporto dell’89%. «Se vogliamo evitare che questa domanda in crescita vada ad appesantire una situazione delle strade già di per sé disastrosa – ha puntualizzato – ecco che non è sufficiente aggiustare qua o là l’offerta, ma ci vuole un salto di qualità».
«L’orientamento della Confederazione è sviluppare ferrovia su brevi e media distanza, poiché i problemi principali risiedono sugli agglomerati. Ma concentrandosi solo sugli agglomerati si perde di vista una serie di spostamenti di lunga percorrenza, come quelli internazionali, che necessitano anche loro di un aumento dell’offerta».

Affrontare le sfide del futuro

Stando alle indicazioni date dalla Confederazione, da un lato si prevede un forte aumento della domanda, ma dall’altro consiglia di sfruttare delle infrastrutture già esistenti. Dunque, «si devono creare nuovi treni, ma senza investire in modo importante». Il Cantone constata invece che «la struttura esistenze si mostra già sovraccarica, quindi ne deriva un’incongruenza tra il voler trasportare più persone e merci e il porre un limite agli investimenti». Per questo, dice, «ci vuole un cambio di paradigma» per affrontare le sfide ambientali, energetiche e di mobilità del futuro.

Cosa prevedono i programmi di sviluppo

I programmi di sviluppo comprendono le opere di ampliamento della rete infrastrutturale e hanno fissato l’offerta prevista entro il 2035 in uno schema che comprende le linee di lunga percorrenza, le linee regionali - tra cui Tilo e le ferrovie private - e il trasporto merci.
Con questi programmi, in Ticino vengono finanziati ad esempio il terzo binario tra Bellinzona e Giubiasco, interventi sulla linea delle Centovalli, la rete tram-treno del Luganese e fermate Tilo supplementari.

Le opere individuate dal Cantone

Per garantire la qualità di servizio auspicata, a sud del San Gottardo sono sicuramente necessarie tre opere principali:
Circonvallazione di Bellinzona (ordine di grandezza di costo: 1.6 mia CHF)
Gronda Ovest – aggiramento del Gambarogno (4.5 mia CHF)
Alptransit Sud – Lugano-Chiasso (7.1 mia CHF)

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