Rallenta ancora l’inflazione negli Usa: a marzo su dello 0,1%

Chiara De Carli

12 Aprile 2023 - 15:37

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Su base annua si attesta al 5%.

Rallenta ancora l'inflazione negli Usa: a marzo su dello 0,1%

L’inflazione negli Usa è salita solo dello 0,1% a marzo e del 5% rispetto a un anno fa. Ad annunciarlo il Dipartimento del lavoro a Washington.
Dati leggermente migliori rispetto alle attese. Il consensus dava l’indice dei prezzi al consumo allo 0,2% su base mensile e al 5,1% su anno.
Al netto di cibo ed energia, l’Ipc core è cresciuto dello 0,4% e del 5,6% su base annua, in linea con le previsioni. Dopo l’annuncio del rapporto i futures del mercato azionario sono aumentati, mentre diminuiscono i rendimenti dei Treasury.

Giù energia e prezzi dei veicoli usati

Nonostante si stia raffreddando, ancora una volta, l’inflazione si mostra ben al di sopra del 2%, soglia considerata dalla Federal Reserve come un livello di crescita sano e sostenibile. L’aumento di marzo è il minimo registrato da giugno 2021.
I costi energetici sono calati del 3,5%, i prezzi degli alimenti sono rimasti invariati. Elementi che hanno contribuito a tenere sotto controllo l’inflazione complessiva. Mangiare a casa costa lo 0,3% in meno rispetto a febbraio, il primo calo da settembre 2020, ma è in crescita dell’8,4% su base annua. Crollano del 10,9% i prezzi delle uova, che nei mesi scorsi erano lievitati a prezzi mai visti. Su base annua l’aumento rimane comunque alto, pari al 36%.
Diminuiscono anche i prezzi dei veicoli usati, dello 0,9% a marzo e dell’11,2% su base annua. Calano dello 0,5% rispetto a febbraio anche i costi dei servizi di assistenza medica.

La Fed aumenterà ancora i tassi?

Gli investitori reagiranno con ottimismo a questi risultati. L’obiettivo della Fed del 2% è sempre più vicino e dunque molto probabilmente a maggio la Fed opterà verosimilmente più per un ultimo aumento di 25 punti base, piuttosto che per una pausa.
La banca centrale ha alzato nell’ultimo anno i tassi di interesse per nove volte consecutive, fino all’ultimo che ha portato il tasso guida al 4,75%.
L’altro elemento chiave nella valutazione della Fed sono i dati giunti settimana scorsa dal mercato del lavoro. La carenza di mano d’opera aveva contribuito a far scattare l’aumento dei salari e dei prezzi, situazione che sembra essersi attenuata negli ultimi mesi.
A marzo i posti di lavoro sono aumentati di 236 mila unità, l’incremento più piccolo da dicembre 2020. Il compenso orario medio è aumentato su base annua del 4,2%, il livello più basso da giugno 2021.

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