Elizabeth Holmes condannata a oltre 11 anni di carcere per la truffa Theranos

Chiara De Carli

21/11/2022

21/11/2022 - 12:03

condividi
Facebook
twitter whatsapp

I truffati la difendono. Holmes sarebbe infatti vittima dell’aggressiva cultura manageriale della Silicon Valley.

Elizabeth Holmes condannata a oltre 11 anni di carcere per la truffa Theranos

11 anni e 3 mesi di carcere. È la pena a cui è stata condannata Elizabeth Holmes, fondatrice e top executive di Theranos, startup che prometteva la rivoluzione negli esami del sangue.
Nell’ultimo tentativo di convincere giudice e giurati, la donna - incinta del suo secondo genito - ha dichiarato di aver agito in buona fede, convinta che prima o poi la sua invenzione avrebbe funzionato. Ma non è stato sufficiente. Lo scorso 18 novembre, infatti, Edward Davila, giudice del tribunale incaricato di San Diego, ha proclamato la decisione ultima: 135 giorni di carcere a partire dal prossimo 27 aprile, presumibilmente dopo il parto. Una pena inferiore rispetto al massimo applicabile e a quanto richiesto dalla procura, ma molto più pesante di quanto sperato dalla difesa, e che arriva a seguito di mesi di processo: già lo scorso gennaio, era stata ritenuta colpevole di quatto reati per truffa ai danni degli investitori.
Davila ha poi annunciato un’ulteriore udienza per valutare danni e risarcimenti, mentre Holmes l’intenzione di presentare appello.
Come riporta Money.it, la donna era diventata conosciuta come la “Steve Jobs al femminile”, il tipico modello di ascesa capitalistica americana del “self-made man” o, in questo caso, del “self-made woman”. I passi compiuti dalla Holmes, infatti, sembrano emulare quelli di qualsiasi altro ceo della Silicon Valley: dal sogno alla fondazione della startup, fino all’ascesa economica che l’ha resa nel 2015, secondo Forbes, la più giovane e ricca miliardaria degli Stati Uniti.

Icona dell’hi-tech

Elizabeth Holmes, ora 38enne, diede inizio alla sua azienda quando ne aveva 19. Figlia di Christian Rasmus Holmes IV, vicepresidente di Enron, grande multinazionale energetica Usa, nel 2001 iniziò a frequentare Stanford. Qui studiò ingegneria chimica e lavorò come ricercatrice e assistente di laboratorio nella School of Engineering. Alla fine del primo anno, prese parte a un progetto nel laboratorio del Genome Institute di Singapore per testare la sindrome respiratoria acuta grave (Sars) con metodi tradizionali, mentre a Stanford studiò la tecnologia lab-on-a-chip, che consente di ottenere diverse informazioni ponendo solamente una minuscola quantità di sangue su microchip. Una volta tornata in California, nel 2003, Holmes sviluppò e brevettò un nuovo dispositivo per la somministrazione di farmaci tramite un cerotto indossabile che consente di regolare il rilascio del farmaco in base alle variabili rilevate nel sangue del paziente e aggiornare i medici in modalità wireless. Da qui l’idea, nel 2004, di abbandonare Stanford e di usare i fondi della sua retta per finanziare la sua startup. Diventò così una delle rare donne nella realtà hi-tech, dominata soprattutto da uomini. Grazie alla sua intraprendenza, a soli 31 anni, Theranos venne valutata 9 miliardi di dollari.

Voleva sconvolgere il sistema

Nel 2004, dopo una prima ricerca di dipendenti e investitori, tra cui la famiglia di Betsy DeVos, nota per essere diventata Segretaria dell’Istruzione dell’ex presidente Donald Trump, per la Holmes si spalancarono le porte della Silicon Valley. Una decina di anni più tardi, nel 2013, Theranos annunciava la partnership con Walgreens, la seconda catena di farmacie negli Usa, per lanciare centri di raccolta di campioni di sangue nei negozi. Un anno dopo, Forbes la definisce la più giovane miliardaria “self-made”.
Con la sua ricerca e tecnologia, Holmes mirava a sconvolgere un’industria da 75 miliardi di dollari, con un test di laboratorio che contava di rilevare centinaia di condizioni e malattie da un paio di gocce di sangue, prelevate pungendo un dito, invece che da provette di sangue ottenute tramite il classico prelievo nel braccio. Secondo Holmes questa innovazione avrebbe permesso un accesso più rapido, più conveniente e meno costoso, dando una mano alla medicina preventiva e abbattendo i costi sanitari.

L’inchiesta del Wsj

John Carreyrou, giornalista del Wall Street Journal (Wsj), a seguito di un parere negativo da parte di un esperto di medicina sulla ricerca in questione, avviò un’inchiesta segreta. Tramite il suo avvocato, Holmes tentò di impedirne la pubblicazione, ma nel 2015 Carreyrou e il Wsj rivelarono al mondo l’inaffidabilità di dispositivo e dei risultati forniti.
Iniziarono poi le indagini da parte dell’Ufficio del Procuratore e nel 2018, a distanza di due anni, Holmes e l’ex dirigente di Theranos, nonché marito, Ramesh “Sunny” Balwani, furono accusati di frode ai danni di investitori, medici e pazienti. Allora rischiarono fino a 20 anni.
Qualche giorno fa la sentenza che spedirà la miliardaria dietro alle sbarre, giudicata dagli stessi truffati troppo severa. Secondo Marc Ostrofsjy, uno degli investitori di Theranos, la Holmes sarebbe vittima dell’aggressiva cultura manageriale della Silicon Valley, ovvero “fingi fino a quando raggiungerai il risultato prefissato”.

Quanto ha guadagnato la Holmes?

Con questo sistema, Holmes ha potuto accumulare un patrimonio miliardario. Nel primo anno di attività, Theranos aveva già raggiunto i 6 milioni di dollari, diventati 92 milioni nel 2010 e 9 miliardi nel 2014, con oltre 400 milioni in capitale di rischio. Il patrimonio di Elizabeth Holmes ammonterebbe, secondo Forbes, a 4,6 miliardi di dollari.

Argomenti

# USA

Iscriviti alla newsletter