Che cosa significa maggioritario e proporzionale? La differenza tra i sistemi elettorali

Matteo Casari

24/08/2022

24/08/2022 - 17:24

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I sistemi elettorali sono i metodi che trasformano le votazioni popolari nella formazione di un parlamento o di un governo. Si basano su meccanismi e regole complesse e continuando a evolversi e variando di paese in paese. Qual è la differenza tra sistema maggioritario e proporzionale?

Che cosa significa maggioritario e proporzionale? La differenza tra i sistemi elettorali

Il sistema elettorale di un Paese si basa su dinamiche e regole non sempre molto facili da comprendere. Dalla votazione del cittadino fino alla formazione di un governo esistono numerosi passaggi, spesso molti più di quanto si pensi, che per altro sono molto variabili tra i vari paesi. Una delle differenze principali da comprendere sono i concetti di sistemi elettorali maggioritari e proporzionali. Quali sono quindi le differenze tra questi due?

Qual è la differenza tra maggioritario e proporzionale?

I sistemi elettorali

Si definisce sistema elettorale, un insieme di regole che si adottano in una democrazia, che a partire dalle preferenze del voto dei cittadini permette la formazione di un parlamento. Viene solitamente definito e regolato dalla legge elettorale.
Nonostante le forme di governo democratico esitano da migliaia di anni, è solo dalla fine del ‘700 che le teorie del voto e i sistemi di votazione sono cominciati a diventare materie di studio e concetti da sviluppare in maniera approfondita. I sistemi elettorali sono molto diversi tra i vari Paesi del mondo, e sono soggetti a frequenti evoluzioni e rielaborazioni per poter essere costantemente migliorati, alla ricerca di trovare la transizione ideale tra le opinioni dei cittadini e la formazione di un governo.
Per quanto la democrazia possa sembrare ideale e semplificante per decidere chi governa, in realtà tutti i sistemi elettorali del mondo si basano su dinamiche complesse e differiscono per varie forme, le quali hanno diversi pro e contro. Esistono due principali generi di sistema elettorale: il sistema maggioritario e il sistema proporzionale.

Il sistema maggioritario

Questo primo sistema è quello pensato per limitare fortemente, o eventualmente eliminare, la rappresentanza della minoranza. Il concetto su cui si basa questo concetto è che chi vince, indipendentemente dal distacco dagli altri partecipanti, ha la garanzia di governare. Le minoranze in questo sistema hanno un ruolo marginale, se non nullo, anche se ricevono percentuali di preferenza significative.
I sistemi maggioritari possono essere a loro volta basati su due principi:

  • Collegio uninominale: in questo sistema è in palio un unico seggio che viene assegnato al candidato che ha ottenuto la percentuale più alta di voti. In alcuni sistemi di questo tipo, è sufficiente raggiungere la maggioranza relativa per governare, in altri casi è invece richiesta la maggioranza assoluta, che può essere ottenuta in più turni di votazioni, tramite un ballottaggio. Questo sistema elettorale è adottato nel Regno Unito, in Francia, negli Stati Uniti, in Canada e in India.
  • Collegio plurinominale: uno dei sistemi democratici più antichi, che attualmente sta cadendo in disuso. Permette agli elettori di poter votare per più di un candidato, e alla fine vengono semplicemente premiati i più votati. Questo tipo di sistema è quello che più preclude le possibilità di rappresentanza ai partiti minori.
    In genere, il vantaggio principale dei sistemi maggioritari è quello di favorire la governabilità di un paese, a discapito invece delle rappresentatività, dato che i partiti non vincenti avranno poca o nessuna voce nel parlamento.

Il sistema proporzionale

Questo sistema ambisce a costruire un parlamento che sia il più rappresentativo possibile del voto degli elettori. Questo significa che l’assegnazione dei seggi di un parlamento sarà distribuito proporzionalmente in base ai risultati percentuali delle elezioni. Questo significa che se un partito viene votato dal 25% dei votanti, otterrà il 25% dei seggi del parlamento. Non sempre il concetto è così semplice, dato che in molti contesti serve raggiungere delle percentuali comunque sostanziali per entrare a far parte del parlamento.
Anche in questo caso esistono diversi tipi di sistema proporzionale. Il più comune è il sistema a lista di partito, nei quali ogni partito presenta una lista di candidati, che secondo le diverse leggi elettorali possono essere ordinati in lista direttamente dal partito oppure a scelta dei cittadini. Questo metodo è quello adottato da Russia, Paesi Bassi, Svezia, Israele, Irlanda, Brasile, Sudafrica e anche dal Parlamento Europeo.
Il sistema elettorale proporzionale, come anticipato, è ideato per essere il più fedele possibile alle opinioni dei cittadini, ma così facendo rende più difficoltosa la governabilità di un paese, dato che in certi casi, il partito più votato può non riuscire ad ottenere la maggioranza assoluta in parlamento. Accade molto spesso in questi sistemi che i vari partiti devono stringere alleanze e coalizioni per poter governare un paese.

I sistemi misti

Infine esiste in realtà un ultimo tipo di sistemi elettorali: si tratta dei cosiddetti sistemi misti. Come si può capire dal nome, questo tipo di metodo cerca di unire le caratteristiche dei sistemi maggioritari e proporzionali insieme. Ad esempio alcuni sistemi assegnano un certo numero di seggi a sistema proporzionale mentre altri a sistema maggioritario. Questo tipo di sistema è molto diffuso negli stati federali, o in alcune regioni di questi. I sistemi misti, o simili varianti, sono diffusi in paesi come Giappone, Germania, Messico, Nuova Zelanda e anche Italia. La Svizzera è uno stato federale, quindi ogni cantone ha le proprie leggi elettorali. Per quanto riguarda le elezioni nazionali, le votazioni per il parlamento sono basate sul sistema proporzionale.

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