Tracollo Bitcoin: c’è ancora chi lo definisce un bene rifugio?

Redazione

11 Maggio 2022 - 14:38

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Oggi Bitcoin e sorelle vengono utilizzate soltanto in modo marginale per l’acquisto di beni. Questo contribuisce a renderne il valore eccessivamente volatile, con una stabilità molto fragile. L’ultimo tracollo ne è la conferma.

Tracollo Bitcoin: c'è ancora chi lo definisce un bene rifugio?

La notizia del momento è che Bitcoin, prima criptovaluta del mercato, è sprofondata sotto quota 30.000 dollari.
Una discesa imprevista che potrebbe essere foriera di nuovi cali.

La precipitosa regressione delvalore di Bitcoin ha portato le quotazioni ai livelli di luglio 2021. In molti sperano ora che si ripeta l’escalation che si era verificata immediatamente dopo quel periodo e che aveva portato Bitcoin a toccare i picchi record prossimi ai 70000 dollari.

Gli scenari attuali però sono alquanto diversi. La discesa di Bitcoin ha avuto come primo effetto quello di trascinare verso il basso anche le altre criptovalute più importanti. Un procedimento a catena che ha riaperto le innumerevoli valutazioni pessimistiche legate al ruolo delle monete virtuali.

Troppo volatile

Ecco, definirla moneta, come abbiamo appena scritto, avrà fatto storcere il naso a più di un esperto. In effetti, Bitcoin e sorelle vengono utilizzate soltanto in modo marginale per l’acquisto di beni. Questo contribuisce a renderne il valore eccessivamente volatile, con una stabilità molto fragile. L’ultimo tracollo ne è la conferma.

Bitcoin come l’oro?
Forse in un futuro lontano, quando il mining delle cripto andrà via via riducendosi, Bitcoin potrebbe diventare un bene rifugio, comportandosi al pari dell’oro. Oggi molti esperti sono concordi nel ritenere che non sia ancora così, anche se poi alla fine quello che determina il valore di un bene è sempre l’equilibrio tra domanda e offerta.

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