Crisi climatica: per salvare le Alpi la Svizzera studia un piano di mobilità a impatto zero

Chiara De Carli

27/10/2022

27/10/2022 - 12:45

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Temperature elevate, scioglimento dei ghiacciai, precipitazioni intense. Le Alpi hanno assistito a un completo stravolgimento dal punto di vista metereologico e climatico. Per la Svizzera è arrivato il momento di intervenire con delle misure concrete.

Crisi climatica: per salvare le Alpi la Svizzera studia un piano di mobilità a impatto zero

La Svizzera è particolarmente colpita dai cambiamenti climatici e lo mostrano anche i dati di questi giorni. Sulle Alpi, infatti, temperature aumentano a velocità doppia rispetto alla media mondiale. Tra i maggiori colpevoli, il settore dei trasporti: quasi il 30% di tutte le emissioni di gas serra è causato dal trasporto di passeggeri e merci. E le ripercussioni sono sempre più tangibili per la popolazione, con ondate di calore frequenti che provocano lo scioglimento dei ghiacciai e le forti precipitazioni causano piene e colate detritiche.
Oggi a Briga, i rappresentati degli otto Paesi alpini, Germania, Francia, Italia, dell’Austria, Slovenia, Svizzera, i principati del Liechtenstein e di Monaco, hanno elaborato un piano d’azione per ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2) e rendere la mobilità più rispettosa del clima.
Entro il 2050 il trasporto alpino dovrà essere reso neutrale sotto il profilo climatico. Il piano d’azione, sostenuto dall’Alleanza del Sempione di neo costituzione, alla quale aderiscono i Paesi membri della Convenzione delle Alpi e del Processo di Zurigo, è stato elaborato a seguito dell’iniziativa proposta della consigliera federale Simonetta Sommaruga all’inizio dell’anno.

Misure concrete

Con il piano d’azione i Paesi aderenti intendono migliorare in generale la cooperazione transnazionale nei settori dell’ambiente e dei trasporti. «Nelle Alpi i cambiamenti climatici sono più forti e tangibili che in quasi tutte le altre regioni d’Europa. Per questo motivo è necessario collaborare, affinché si possa rendere la mobilità più rispettosa del clima nella regione alpina», ha dichiarato Maria Lezzi, direttrice dell’Ufficio federale dello sviluppo territoriale ARE e presidentessa ad interim della Convenzione delle Alpi e del Processo di Zurigo, in occasione della presentazione del piano d’azione congiunto. La Svizzera quest’anno detiene la presidenza dei due organismi e il Consiglio federale ha conferito a Lezzi il titolo di segretaria di Stato per la durata delle conferenze. In occasione della conferenza, la presidenza della Convenzione delle Alpi è passata dalla Svizzera alla Slovenia e quella del Processo di Zurigo dalla Svizzera alla Francia.

Ecco cosa prevede il piano d’azione

Il piano d’azione prevede misure in tre settori:

  • Traffico merci: il trasferimento alla rotaia deve essere rafforzato in modo significativo. Questo obiettivo dovrà essere raggiunto, tra l’altro, avviando un dialogo su una tassa sul traffico pesante a livello alpino. L’Alleanza del Sempione intende inoltre promuovere la sostituzione di camion a benzina e a diesel con veicoli a emissioni zero, come ad esempio i camion elettrici. Allo scopo i Paesi si dichiarano disposti a compiere maggiori sforzi per creare un’adeguata infrastruttura per la ricarica di tali veicoli.
  • Trasporto passeggeri transfrontaliero: deve essere intensificato il passaggio ai trasporti pubblici e promossa la mobilità sostenibile. A tal fine si prevede, tra l’altro, di seguire l’idea di un sistema di biglietti comune per i trasporti pubblici valido sull’intero arco alpino e di promuovere i collegamenti ferroviari notturni. Inoltre, i Paesi alpini intendono elettrificare le flotte di autobus e utilizzare treni a celle combustibile sulle tratte non elettrificate.
  • Mobilità turistica e mobilità del tempo libero: gran parte delle emissioni di CO2 nel turismo alpino è da ricondurre al viaggio di andata e di ritorno. I Paesi alpini intendono pertanto ridurre significativamente le emissioni in questo settore e, grazie a una visione comune, facilitare gli spostamenti con i mezzi pubblici. Perciò si prevede di migliorare i collegamenti ferroviari con le destinazioni alpine e di promuovere gli spostamenti a piedi e in bicicletta nelle località turistiche. Inoltre, verrà istituito un marchio per designare le destinazioni di viaggio neutrali in termini di CO2.

Cos’è la Convenzione delle Alpi?

La Convenzione delle Alpi esiste dal 1991. Si tratta del primo accordo internazionale al mondo per la protezione di una regione di montagna. La Svizzera l’ha ratificata nel 1999 e il DATEC la attua e la sviluppa ulteriormente assieme ai ministri dell’ambiente dei Paesi partner.


Cos’è il Processo di Zurigo?

- Il Processo di Zurigo è stato istituito dopo il catastrofico incendio del 2001 nella galleria autostradale del San Gottardo nonché i gravi incidenti nei trafori rispettivamente dei Tauri in Austria e del Monte Bianco in Francia. A seguito di tali eventi, i ministri dei trasporti e dell’ambiente si sono incontrati a Zurigo, su iniziativa della Svizzera, con l’obiettivo di rendere più sicuro il traffico attraverso le Alpi e di potenziarne il trasferimento dalla strada alla rotaia.

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