Credit Suisse taglia i posti di lavoro in Svizzera. Asib: si attenga al piano sociale

Chiara De Carli

27/10/2022

27/10/2022 - 15:06

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La revisione strategica prevede una riduzione di 2000 collaboratori complessivi solo in Svizzera. E l’associazione degli impiegati di banca chiede al gruppo di assumersi le proprie responsabilità, richiamando il piano sociale stipulato tra le parte sei anni fa.

Credit Suisse taglia i posti di lavoro in Svizzera. Asib: si attenga al piano sociale

La revisione strategica annunciata da Credit Suisse prevede un significativo ridimensionamento dei posti di lavoro in tutto il posto. Si parla di 9 mila lavoratori in meno complessivi a fronte dei 53 mila posti attuali.
I tagli al personale riguarderanno anche i dipendenti delle filiali svizzere. E anche se al momento l’istituto bancario non confermato nessuna cifra, oltre confine, in Germania, si dice che ne saranno coinvolti circa 2’000. Nel frattempo, l’Associazione svizzera degli impiegati di banca (Asib) chiede chiarezza a riguardo.

Rafforzare la piazza svizzera

Il ceo di Credit Suisse, Ulirch Körner, questa mattina ha definito la «banca svizzera forte», «cuore» del riallineamento del gruppo Credit Suisse. Dal canto suo l’Asib sottolinea che è indiscutibile e pertanto, la piazza svizzera, “seppure redditizia, va rafforzata”.
L’associazione afferma che già un anno fa il gruppo bancario annunciava misure importanti per ridurre i costi, senza mai specificare l’entità della riduzione dei posti di lavoro in Svizzera. Una situazione che ancora oggi è rimasta avvolta nel dubbio, tanto è vero che Credit Suisse non ha ancora dato conferma di quanto trapelato. “I collaboratori della divisione Swiss Bank lavorano con ottimi risultati – ha scritto l’Asibgarantendo le basi di un sano sviluppo dell’attività del Gruppo Credit Suisse in futuro”. Per questo “i dipendenti non dovrebbero subire le conseguenze di una politica aziendale sbagliata operata dal management”.
La revisione strategica in questione porterà alla riduzione del 5%, ovvero 2’700 posti di lavoro in meno nel quarto trimestre 2022. Fino a toccare quota 9’000 nel 2025, quando il gruppo conterà a livello globale ancora 43 mila dipendenti.

Si ricordi del piano sociale

L’associazione del personale invita dunque che la banca ad agire con coscienza nei confronti dei collaboratori svizzeri. “Il piano sociale esistente – dice l’Asib - deve essere attuato in modo che i tagli ai posti di lavoro comportino il minor danno possibile”.
E sferra il suo attacco: “L’Asib richiede alla nuova dirigenza del Credit Suisse di adoperarsi a favore della piazza economica svizzera e di attuare il necessario cambiamento culturale. La vecchia guardia che ruota attorno all’ex Presidente del consiglio di amministrazione Urs Rohner deve assumersi le proprie responsabilità. Dopo aver condotto il Credit Suisse in questa situazione disastrosa, dovrebbe almeno avere la decenza di restituire i suoi bonus”.

Firmato nel 2016

Per Credit Suisse, in Svizzera esiste un piano sociale che la Banca ha stipulato con il Comitato del personale e l’Associazione svizzera degli impiegati di banca nel 2016. Il suo scopo è evitare i licenziamenti per motivi economici e sostenere i collaboratori oggetto di una riduzione dei posti di lavoro nel loro proseguimento di carriera all’interno o all’esterno del Gruppo. In concreto, i collaboratori interessati potranno trovare un nuovo impiego in una fase di riorientamento della durata massima di 12 mesi. Inoltre, il piano sociale offre un pensionamento anticipato con assistenza finanziaria dall’età di 58 anni. Negli ultimi anni, grazie al piano sociale gran parte dei collaboratori interessati ha trovato un lavoro all’interno o all’esterno del Gruppo.

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