Credit Suisse: entro febbraio chiuse 14 filiali svizzere

Chiara De Carli

08/11/2022

08/11/2022 - 15:04

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Due saranno convertite in sedi di consulenza. I dipendenti interessati sono stati avvisati già a partire da lunedì.

Credit Suisse: entro febbraio chiuse 14 filiali svizzere

Entro la fine di febbraio 2023, 14 delle 109 filiali svizzere di Credit Suisse chiuderanno i battenti. A darne notizia Finews e l’agenzia di stampa Awp, secondo cui altre due filiali saranno convertite in sedi di consulenza e che i dipendenti interessati sono stati informati lunedì.
Credit Suisse, tuttavia, non ha rilasciato informazioni sul numero esatto di posizioni che saranno eliminate. Mentre ha confermato l’accompagnamento dei dipendenti nei loro prossimi passi professionali e offrire loro una nuova collocazione all’interno della banca. Come, dopo tutto, prevede il piano sociale riconosciuto dal 2016 da Banca e Associazione svizzera degli impiegati di banca (Asib).

Cambiano le abitudini dei clienti

Stando a quanto dichiarato dal portavoce della banca, la decisione è stata guidata principalmente dal comportamento dei clienti che sempre più fanno riferimento a offerte online e utilizzano maggiormente ai dispositivi mobili per le operazioni bancarie. Nell’ambito delle misure di spesa pianificate recentemente annunciate, l’adeguamento della rete delle filiali è ora in fase di accelerazione.

Via con i tagli al personale

Come anticipato in concomitanza della rivelazione del suo piano di ristrutturazione strategica, la seconda banca svizzera è costretta a rivedere i propri costi e tra le diverse misure saranno adottati tagli al personale. Entro fine anno solamente in Svizzera ci saranno 540 posti di lavoro a tempo pieno in meno, 2’700 in tutto il mondo.
Entro il 2025, i posti di lavoro in Credit Suisse scenderanno da 52 mila a 43 mila; oltre a un risparmio di 2,5 miliardi di franchi e un taglio di costi pari a 1,2 miliardi.

Il piano sociale

Il 27 ottobre, a seguito della rivelazione della nuova strategia, l’Asib chiedeva alla nuova dirigenza di assumersi la propria responsabilità, invocando l’adozione del piano sociale esistente, in modo che i tagli ai posti di lavoro comportino il minor danno possibile. Il piano sociale era stato stipulato tra la Banca, il Comitato del personale e l’Associazione svizzera degli impiegati di banca nel 2016. Il suo scopo è evitare i licenziamenti per motivi economici e sostenere i collaboratori oggetto di una riduzione dei posti di lavoro nel loro proseguimento di carriera all’interno o all’esterno del Gruppo. In concreto, i collaboratori interessati potranno trovare un nuovo impiego in una fase di riorientamento della durata massima di 12 mesi. Inoltre, il piano sociale offre un pensionamento anticipato con assistenza finanziaria dall’età di 58 anni. Negli ultimi anni, grazie al piano sociale gran parte dei collaboratori interessati ha trovato un lavoro all’interno o all’esterno del Gruppo.

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