Kof: l’incertezza economica frena l’edilizia ticinese

Chiara De Carli

07/11/2022

07/11/2022 - 11:15

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Le prospettive che si delineano all’orizzonte si fanno sempre più incerte, a causa del rincaro energetico e dell’aumento dei tassi di interesse.

Kof: l'incertezza economica frena l'edilizia ticinese

A ottobre in Ticino sono diminuiti gli affari nel settore delle costruzioni, ma nonostante tutto, i dati forniti dal Kof indicano un quadro complessivamente positivo sia a livello nazionale che cantonale.
Tuttavia, con una lettura più approfondita, i risultati sono meno incoraggianti: diversi indicatori mostrano tendenze discordanti, con un aumento tanto delle voci positive quanto di quelle negative; in altri casi accade invece che diminuiscono sia le voci positive sia quelle negative. Risultati più incerti che emergono in un quadro in cui i risultati per sottocomparto sono pure sempre più eterogenei.

«I dati statistici relativi al terzo trimestre di quest’anno sono particolarmente altalenanti e questo aspetto emerge anche dai contatti diretti che ho regolarmente con gli impresari costruttori ticinesi – commenta il direttore della Società svizzera impresari costruttori del Ticino (Ssic-Ti), Nicola Bagnovini -. Siamo tutti preoccupati per l’incertezza generale che sta caratterizzando questo periodo. Le cause principali vanno ricercate nei problemi legati all’energia, alla crescita dei tassi ipotecari, al rincaro ancora in atto per numerosi materiali da costruzione e più in generale ad un’inflazione importante».

Situazione degli affari

Nonostante un leggero calo del saldo relativo alla situazione degli affari nel settore delle costruzioni, gli ultimi dati del Kof confermano un quadro complessivamente positivo sia a livello nazionale che cantonale. La lettura per sottocomparti è decisamente diversa. Nell’edilizia principale si avverte un incremento delle voci positive e, un po’ meno, di quelle negative. Nel genio civile si osserva invece una leggera diminuzione dei negativi e una più marcata dei positivi, per cui – nonostante un saldo ancora leggermente positivo – si palesa una certa incertezza. Nei sottocomparti dell’edilizia accessoria emerge una situazione relativamente stabile nei lavori d’installazione, mentre nei lavori di completamento le voci negative tornano a essere in maggioranza relativa. In prospettiva le voci negative sono ora in maggioranza relativa, non solo in Ticino ma anche in Svizzera. In tutti i sottocomparti la proiezione a sei mesi della situazione degli affari ha un saldo negativo, unica eccezione il sottocomparto dell’edilizia principale che si distingue per un forte incremento delle voci positive.

Dati del terzo trimestre

La domanda nel terzo trimestre è stata giudicata in aumento dalla maggioranza degli imprenditori tanto nell’edilizia principale quanto nel genio civile. Nell’edilizia principale potrebbe essere il riflesso di un recupero del terreno perso nel secondo trimestre. Al contrario nel comparto del genio civile la domanda era già aumentata tra aprile e luglio. In termini di occupazione solo il sottocomparto dei lavori di installazione giudica, lievemente, i propri livelli d’impiego “insufficienti”. Negli altri sottocomparti gli impieghi sono invece valutati come “eccessivi”. Valutazioni che solo nel sottocomparto dell’edilizia principale possono definirsi strutturali e in linea rispetto ai rilevamenti precedenti.

«Non mi sorprende il fatto che l’unico sottocomparto che dichiara di avere necessità di incrementare la propria manodopera sia quello dei lavori di installazione – continua Bagnovini –. Infatti, proprio il settore della tecnica (in particolare con le installazioni di pannelli fotovoltaici per la produzione in proprio di energia elettrica) è molto sollecitato quale conseguenza diretta dei temuti problemi di approvvigionamento e dell’esplosione del costo dell’elettricità. Tutti gli altri campi di attività legati alla costruzione mostrano un generale peggioramento della situazione, incluso il genio civile che, come sappiamo, è in gran parte gestito da committenti pubblici (Confederazione, Cantone, Comuni, Aziende di servizio e Consorzi di varia natura)».

Cosa accadrà nei prossimi tre mesi?

Nonostante si osservi un nuovo leggero calo, sono sempre in maggioranza relativa gli imprenditori dell’edilizia principale che attendono una diminuzione della domanda nei prossimi mesi. Nel genio civile il saldo di questo indicatore diventa leggermente negativo, a causa della forte diminuzione della quota di imprenditori che si aspettano un aumento della domanda nei prossimi mesi. Nelle previsioni di occupazione si segnala il risultato in controtendenza nell’edilizia principale, dove la maggioranza delle aziende prevede di aumentare gli impieghi.

«Se da un lato una certa contrazione dell’edilizia abitativa privata è accertata, soprattutto per le nuove costruzioni, dall’altro lato questo è il momento giusto per il pubblico di attuare con urgenza investimenti anche di tipo anticiclico. A beneficiarne sarebbe l’intera economia cantonale e l’occupazione, particolarmente importante con l’avvicinarsi dei mesi invernali che la mettono già normalmente sotto pressione. Purtroppo, le ristrettezze finanziarie e l’incertezza rendono esitanti nelle spese anche molti committenti pubblici... e questo non aiuta di certo il nostro settore», conclude.

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