Novartis nel mirino della COMCO: possibile abuso di brevetti

Matteo Casari

15/09/2022

15/09/2022 - 13:00

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Novartis è finita sotto indagine da parte della COMCO. La Commissione svizzera della concorrenza vuole verificare se c’è stato l’abuso della tutela di un brevetto da parte della casa farmaceutica.

Novartis nel mirino della COMCO: possibile abuso di brevetti

La Commissione svizzera della concorrenza (COMCO) ha aperto un’inchiesta per verificare se Novartis abbia utilizzato illegalmente uno dei suoi brevetti per proteggersi dai competitori.

Il contesto dell’inchiesta

Due gironi fa, la COMCO ha aperto un’indagine, come recita il comunicato ufficiale «contro un’azienda farmaceutica svizzera». Attraverso azioni legali basate su uno dei suoi brevetti, l’azienda avrebbe cercato di proteggere un suo prodotto bloccando i farmaci concorrenti.
La comunicazione ufficiale della COMCO in realtà non ha reso nota l’azienda imputata dell’infrazione, ma è stata la stessa Novartis a palesarsi come società presa di mira dalla Commissione.
Il colosso farmaceutico renano, recentemente al centro di altre controversie, ha confermato di trovarsi sotto processo, costretto a subire una perquisizione da parte degli ufficiali della COMCO. L’indagine dovrà stabilire se si tratta di un caso di blocco dei brevetti: potrebbe costituire un possibile abuso di posizione dominante illegale ai sensi della legge sui cartelli.

La possibile violazione

Secondo le indiscrezioni della Commissione, Novartis potrebbe veramente essere colpevole di aver cercato di proteggere un proprio farmaco per il trattamento di malattie della pelle dalla concorrenza, in modo non consentito dalla legge. Si potrebbe trattare di un’infrazione a livello internazionale, dato che la COMCO fa sapere di aver collaborato con la Commissione europea nell’ambito di questa inchiesta. Questa cooperazione si basa sull’accordo bilaterale esistente tra l’UE e la Svizzera nel settore del diritto della concorrenza dal 2014.
Dato che si tratta di un procedimento in corso, ad oggi Novartis non ha rilasciato ulteriori commenti se non quella di identificarsi come soggetto dell’indagine.

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