Vanno all’asta in Svizzera gli oggetti di casa Savoia

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19/09/2023

19/09/2023 - 08:02

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Nelle due date del 18 e del 20 settembre andranno all’asta gli oggetti della vita quotidiana del figlio di Umberto II. Il valore stimato è di 150 mila franchi svizzeri.

Vanno all'asta in Svizzera gli oggetti di casa Savoia

A Ginevra vanno all’asta gli oggetti di uso quotidiano di Casa Savoia. Si tratta di oggetti di uso quotidiano che appartenevano a Vittorio Emanuele, figlio di Umberto II (ultimo Re d’Italia prima della votazione che il 2 giugno 1946 portò alla Repubblica nel Paese). Il valore complessivo è stato stimato tra i 100 e i 150 mila franchi svizzeri, come riporta Euronews.

L’asta da 150 mila franchi

Una prima asta si è svolta lo scorso 18 settembre su un sito specializzato. Una seconda asta è prevista, invece, a Ginevra, presso la Geneve Enchères domani, 20 settembre. Tra i circa 200 oggetti messi all’asta ci sono moto, statue in porcellana, set di scacchi, set da pranzo, cimeli storici, libri, gioielli e molto altro. Più che il valore economico, è il valore simbolico di oggetti d’epoca a segnare l’interesse per l’asta secondo Cyril Duval, socio della Geneve Enchères.
Tra gli oggetti presenti all’asta uno dei più interessanti è una moto, la Indian Sport Scout del 1941. Anche la villa di Ginevra è stata venduta, mentre l’ex Famiglia Reale soggiorna ora nella lussuosa località sciistica svizzera di Gstaad.

La vicenda della monarchia italiana

Al termine della Seconda Guerra Mondiale e alla fine del Fascismo in Italia, il re Vittorio Emanuele III abdicò in favore del figlio Umberto II. Questi restò al trono solo per un mese, finché il 2 giugno 1946, gli Italiani votarono con un referendum la fine della monarchia e l’inizio della Repubblica. Per questo, Umberto II viene ricordato come “Re di Maggio”. Il figlio, Vittorio Emanuele, non fu mai re e nacque nel 1937.
Il Paese esiliò gli ex regnanti, impedendo ai figli maschi di recarsi in Italia. Così l’ex Famiglia Reale si trasferì in Svizzera. Il divieto fu poi eliminato nel 2002 dal Parlamento Italiano, che permise a Vittorio Emanuele e al figlio Emanuele Filiberto di tornare in Italia, seppur senza il riconoscimento dei titoli. Infatti, la legge italiana non prevede il riconoscimento dei titoli nobiliari.

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