Per salvare il clima, ci serve il mare: la Svizzera spedirà la sua CO2 sui fondali

Sara Bracchetti

22/11/2023

22/11/2023 - 12:16

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Il Consiglio federale ha ratificato una modifica alla Convenzione del 1972 che vietava lo stoccaggio dell’anidride carbonica sotto le acque. Per il bene dell’ambiente: senza di essi, sarebbe impossibile centrare l’obiettivo delle emissioni zero.

Per salvare il clima, ci serve il mare: la Svizzera spedirà la sua CO2 sui fondali

L’anidride carbonica prodotta in Svizzera ed esportata all’estero, come rifiuto da lasciare in fondo al mare. Nessun scalpore, nessuno scandalo. Non vi è nulla di anomalo o di scorretto: si tratta, al contrario, una normale procedura di stoccaggio che è stata finalmente autorizzazzata dal Consiglio federale nella seduta del 22 novembre, dopo ben quattordici anni, come ratifica all’emendamento del 2009 al Protocollo di Londra.

Esportazioni a partire dal 2024

Dal 2024 sarà dunque possibile esportare le emissioni di CO2 all’estero, allo scopo dichiarato di raggiungere gli obiettivi climatici condivisi. Almeno questo è ciò che sostiene pubblicamente il rapporto del Consiglio federale del 18 maggio 2022 sulle tecnologie a emissioni negative: la cattura e lo stoccaggio permanente di CO2 sono fondamentali per arrivare all’obiettivodi emissioni nette pari a zero. Se però la Svizzera ha tutte le migliori intenzioni di centrarlo, non potrà riuscirvi senza affidarsi ai fondali marini.

Il via libera del Protocollo del 1996

Ecco dunque il senso di una disposizione che autorizza il trasferimento altrove dell’anidride carbonica, nel rispetto della legge nazionale e internazionale. Immagazzinare CO2 sul fondo dei mari è infatti consentito ai sensi del Protocollo del 1996. Tuttavia, la Convenzione del 1972 sulla prevenzione dell’inquinamento marino causato dallo scarico di rifiuti e altre materie, nella forma attuale, parrebbe proibirlo: da qui la necessità di adattare un testo vecchio di oltre cinquant’anni alle nuove esigenze ambientali emerse nel frattempo.

Un passo avanti verso la neutralità climatica

A questo scopo, è stato approvato un emendamento: che oggi si ratifica. Dal prossimo anno, anche la Svizzera potrà portare i suoi "rifiuti speciali" fuori dai confini: un ulteriore passo verso la neutralità climatica.

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