Variante Delta: classificate tre mutazioni, bisogna preoccuparsi?

Gabriele Stentella

23/06/2021

23/06/2021 - 10:53

condividi
Facebook
twitter whatsapp

La variante Delta del SARS-CoV-2 ha già subito alcuni mutazioni che hanno portato alla nascita di tre diversi ceppi, alcuni di essi rilevati fuori dall’India. Cosa si sa di queste nuove varianti?

La temuta variante Delta sarebbe già mutata. Questa notizie giunge da diversi media internazionali, i quali riportano anche la notizie della classificazione di tre nuovi ceppi di questa variante di SARS-CoV-2.

La variante Delta (in precedenza conosciuta con il nome di variante Indiana) è attualmente tenuta sotto stretta osservazione a causa della sua velocità di diffusione e della presunta resistenza ad alcuni tipi di vaccini, che garantirebbero una protezione inferiore del 13% contro questo nuovo ceppo, che in stati come il Regno Unito ha ormai rimpiazzato ogni altra variante conosciuta.

Quali sono le tre versioni mutate della variante Delta che sono già state rilevate fuori dall’India? Cosa si conosce fino a ora di queste nuove sotto-varianti?

Variante Delta: quali sono le nuove sotto-varianti del coronavirus?

In realtà le versioni mutate della variante Delta sarebbero più di tre, sebbene in molti casi esse non abbiano destato preoccupazione a causa della minor pericolosità rispetto al ceppo originario. Secondo quanto reso noto dall’OMS, la prima sotto-variante della variante Delta era già apparsa nel sub-continente indiana nell’ottobre del 2020. B.1.618 è il nome attribuito a questa sotto-variante, la quale tuttavia non destò preoccupazione tra gli scienziati a causa della sua minor velocità di circolazione e del minor indice di mortalità registrato nei pazienti contagiati da tale ceppo.

Le tre sotto-varianti che sono all’attenzione degli scienziati sono i ceppi B.1.617.1, B.1.617.2 e B.1.617.3. Della prima e della terza versione mutata non si hanno al momento dati sufficienti, anche se si ipotizza che la loro velocità di propagazione non sia di molto diversa dalla variante Delta originale.

A destare maggiori timori è la seconda sotto-variante denominata B.1.617.2, la quale risulterebbe fino al 60% più contagiosa della variante Delta originale. I ricercatori hanno rilevato in questa sotto-variante la presenza di due mutazioni comune anche ad altri ceppi del SARS-CoV-2, vale a dire la mutazione K417N (presenta anche nelle varianti Gamma e Beta) e la mutazione E 484Q (presente nella variante Gamma)

Variante mutata B.1.617.2 ha già lasciato l’india

La variante B.1.617.2 desta preoccupazioni tra la comunità scientifica non solo per la sua velocità di trasmissione, ma anche per alcuni studi preliminari che sembrerebbero evidenziarne la resistenza ai vaccini e alle terapie a base di anticorpi.

Ovviamente questi risultati dovranno essere confermati da ulteriori studi, fatto sta che fino a questo momento la sotto-variante mutata sarebbe stata rilevata anche in altri paesi.

Stando a una previsione avanzata da alcuni esperti dell’OMS, questo ceppo potrebbe divenire dominante in alcune zone in cui fino a questo momento la variante Delta originale ha rimpiazzato ogni altra variante del coronavirus.

Iscriviti alla newsletter