Le rassicurazioni dello studio federale: tranquilli, il 5g non nuoce alla salute

Sara Bracchetti

2 Agosto 2022 - 16:13

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Le analisi condotte nel 2021 avrebbero riscontrato valori di campo magnetico in ribasso, con medie inferiori alla soglia di rischio. I più alti sui mezzi pubblici: il record è a una fermata del tram.

Le rassicurazioni dello studio federale: tranquilli, il 5g non nuoce alla salute

Le rilevazioni scientifiche non lasciano ampio margine al dubbio: la guerra contro il 5G, condotta in Svizzera come altrove, non ha alcuna ragion d’essere. Perché i valori di esposizione ai raggi non ionizzanti sono bassi, inferiori di molto ai limiti considerati pericolosi per la salute. E sono soprattutto in discesa, rispetto al 2014, segno che la tecnologia migliora nelle sue applicazioni reali a vantaggio sia della comunicazione, sia del benessere dei cittadini.

Il merito: una tecnologia che si perfeziona

A dichiararlo, nero su bianco, uno studio condotto nel corso del 2021, a distanza di otto anni dal precedente e sempre per conto dell’Ufficio federale dell’ambiente di Berna, parte del dipartimento federale per l’ambiente, i trasporti, l’energia e la comunicazione. Settantasei pagine in totale di numeri che, tradotti, diventano rassicurazioni: le misurazioni effettuate, la loro durata prolungata nel tempo e la varietà dei luoghi presi in esame non presentano clamorose eccezioni, restando di norma al di sotto delle soglie di rischio.

Cinque punti di misurazione in Ticino

Sia nelle grandi città, sia nei piccoli paesi; sui treni o sugli autobus; nelle zone industriali o negli aeroporti; in 13 ristoranti, 5 supermercati, musei, biblioteche, palestre, campus universitari e chi più ne ha più ne metta. Diversi al di là di ogni aspettativa gli ambienti pubblici controllati, in 75 località elvetiche di cui 5 nel canton Ticino, 2 a Bioggia e 3 a Lugano, per un mese e mezzo di rilevazioni di almeno 5 minuti l’una realizzate in due tranche, fra il 21 luglio e il 20 agosto e fra il 26 ottobre e l’11 novembre.

Trenta ore di controlli a bordo dei treni

Non solo esterni, ma anche spazi interni, 53 tipologie in totale che hanno coinvolto soprattutto i mezzi pubblici. Trenta ore addirittura sono state dedicate ai treni, quasi due ai bus, 50 minuti ai tram e 10 alla metropolitana di Losanna, 43 alle telecabine, per 81 misurazioni in 20.137 punti; una quarantina invece negli spazi aperti e in una cernita di spazi pubblici al chiuso di paesi e città. Ebbene, le media delle esposizioni sono risultate inferiori a 0,67 volt per metro, con qualche eccezione su treni e tram.

Sotto accusa antenne, telefonini e broadcasting

Non è un caso se il maggior numero di misurazioni si siano concentrate su e intorno ai mezzi pubblici, conosciuti come aree più sensibili. Qui si sono infatti riscontrati i numeri di campo elettrico più elevati, con un record di 4,2 v/m a una fermata del tram; dati importanti anche nelle aree industriali, sportive e ricreative. Fonti principali di emissione delle radiazioni: le antenne di telefonia, i cellulari stessi, il broadcasting, con concentrazioni maggiori in ambienti ferroviari, domestici e sui tram.

"Stop 5G": l’oppozione continua

Ecco dunque che, senza entrare nei dettagli più specifici e magari fuorvianti, il quadro diventa meno allarmante. Ma è proprio ai dettagli che si rivolgono invece le associazioni ostili al 5G, persuase da anni che le medie siano per natura menzognere e a servizio delle compagnie telefoniche che su di essa scommettono, incuranti del benessere della popolazione. Convinzioni che allo stato alimentano 3mila opposizioni in Svizzera, a bloccare il lancio della "5a generazione". Intervistato dalla Televisione francese Rts, il fondatore del collettivo "Stop 5G" Olivier Bodenmann ha dichiarato che «questo rapporto non è realistico perché non tiene conto delle modifiche apportate a livello legale per le nuove antenne 5G, che non funzionavano a pieno regime al momento delle misurazioni. Inoltre, non ci sono state misurazioni nelle scuole, poche misurazioni in spazi privati e le misurazioni nei trasporti pubblici sono state effettuate al di fuori delle ore di punta».

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