Lago dei Quattro Cantoni: viaggio tra natura e leggende

Gabriele Stentella

19/04/2021

19/04/2021 - 15:25

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Il patrimonio culturale di ogni stato è composto anche dalle proprie leggende e tradizioni, che il più delle volte rimangono legate ad alcuni luoghi che sono interessanti anche dal punto di vista naturalistico. IL Lago dei Quattro Cantoni ne è un esempio.

Il Lago dei Quattro Cantoni (in Tedesco "Vierwaldstättersee") è il quarto lago svizzero per estensione e si trova nella zona centrale della Confederazione. In quest’area sorge il nucleo originario della nazione svizzera, composto dai tre Cantoni di Svitto, Uri e Untervaldo. A differenza di quanto suggerito dal nome, i Cantoni bagnati oggigiorno dalle sue acque sono in verità 5:

  • Canton Uri (versante sud-orientale)
  • Canton Nidvaldo (versante sud-occidentale)
  • Canton Obvaldo (versante sud-occidetale)
  • Canton Lucerna (versante nord-occidentale)
  • Canton Svitto (versante nord-orientale)

Il Lago dei Quattro Cantoni rappresenta una delle destinazioni turistiche più importanti del nostro paese e ogni anno sono migliaia i turisti che ne affollano le rive per poter godere del clima mite e delle numerose meraviglie naturalistiche che questo paesaggio ha da offrire.

Inoltre, il Lago deve la sua fama alle numerose leggende ambientate nei pressi delle sue sponde o nelle alture che si ergono sopra di esso e alcune delle quali hanno reso i propri eroi famosi in tutto il mondo.

Praticello del Grütli: un patto per far nascere una nazione

Nel comune di Seelisberg (Canton Uri), risalendo il ramo sud-orientale del Lago dei Quattro Cantoni, si trova il Praticello del Grütli (o "Rütliwiese" in Lingua Tedesca), uno spazio di circa 5 ettari considerato la culla della Svizzera.

Qui infatti il 1 agosto 1291 fu pronunciato il giuramento che sanciva l’alleanza dei Cantoni di Svitto, Uri e Untervaldo (i quattro "Waldstätte"). Questa alleanza aveva come finalità la difesa reciproca nei confronti di qualsiasi aggressore straniero o minaccia interna. Occorre sottolineare che sul finire del XIII secolo la potente Casata degli Asburgo aveva iniziato ad avanzare rivendicazioni sui territori dei tre Cantoni.

La Via Svizzera: 35 km di natura e storia

Dal 1991 il Praticello del Grütli è il punto di partenza della Via Svizzera, un sentiero di 35 km percorribile in due direzioni istituito in occasione dei 700 anni dal giuramento. Questo percorso attraversa l’intero ramo sud-orientale del lago, terminando nel comune di Ingenbohl (più precisamente della sua frazione Brunnen), nel Canton Svitto.

Ogni tratto della Via Svizzera è dedicato a uno dei 26 Cantoni della Confederazione e delimitato da pietre recanti i diversi stendardi cantonali. La successione segue l’ordine con il quale i Cantoni sono entrati a far parte dell’unione, ne segue che l’ultimo tratto è dedicato al Canton Giura, istituito nel 1979.

Il tempo di percorrenza complessivo dell’intera Via Svizzera è di circa 11 ore. Lungo il percorso si trovano diversi hotel, quasi uno per ogni tappa, e queste strutture si possono raggiungere anche per mezzo di battelli o treni.

Guglielmo Tell: sulle orme del leggendario eroe

Il Lago dei Quattro Laghi è famoso anche per essere stato la cornice degli eventi legati alla leggendaria figura di Guglielmo Tell, uno dei personaggi svizzeri più conosciuti al mondo.

Secondo la tradizione, il celebre balestriere sarebbe nato a Bürglen (Canton Uri) nel XIII secolo, e avrebbe compiuto le sue mirabili imprese attorno al 1307. Occorre però sottolineare che le fonti storiche che citano Tell per la prima volta risalgono alla fine del XV secolo. Ne segue che ancora oggi gli storici si interrogano sulla veridicità storica dei fatti che hanno come protagonista Tell.

Stando alla tradizione, Guglielmo Tell non rese omaggio al cappello imperiale presente nella piazza centrale di Altdorf (Canton Uri), che all’epoca era il centro nevralgico del potere del balivo imperiale Gressler. Fu proprio costui a ordinare l’arresto di Guglielmo Tell, al quale fu però concessa la libertà in cambio del superamento di una pericolosa prova: Tell avrebbe dovuto centrare con una freccia una mela posta sulla testa del figlio. Il balestriere riuscì nell’impresa e ottenne salva la vita, ma il balivo ne ordinò comunque la deportazione nella prigione di Küssnacht.

Ma Gugliemo Tell riuscì a fuggire mentre si trovava a bordo di un’imbarcazione con i suoi carcerieri. La notizia della sua impresa suscitò una serie di rivolte contro il balivo, che stando alla leggenda fu anche ucciso dallo stesso Tell.

Oggi uno dei monumenti più famosi dedicati alla memoria dell’eroe svizzero è rappresentato dalla statua situata nella Piazza del Municipio di Altdorf.

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