Andamento demografico in Ticino: la popolazione continua a diminuire

Gabriele Stentella

06/05/2021

06/05/2021 - 15:56

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Da alcuni anni la popolazione del Ticino non registra una crescita forte. Secondo l’USTAT, tra il 2017 e il 2019 si sarebbero registrati circa 1.000 residenti in meno.

Nel suo ultimo rapporto sull’andamento demografico del Cantone, l’Ufficio di Statistica del Canton Ticino (USTAT) ha confermato i timori relativi ad una progressiva diminuzione della popolazione cantonale.

Dal 2010 a questa parte, il numero di decessi annui è aumentato sempre più, a fronte di una progressiva diminuzione del numero di nuovi nati. Come se non bastasse, negli ultimi anni il cuore della Svizzera Italofona ha perso anche moltissimi stranieri residenti.

Andiamo a vedere nel dettaglio i dati forniti dall’USTAT sull’andamento demografico nel Cantone.

USTAT: nel 2020 saldo migratorio leggermente in crescita, ma calano le nascite

Stando alcune statistiche parziali fornite dall’USTAT, nel 2020 il saldo migratorio avrebbe registrato una debole crescita, che non basta tuttavia a tranquillizzare gli analisti.

Il saldo naturale, vale a dire la differenza tra il numero dei nuovi nati e il numero dei deceduti, si mantiene ancora in negativo. Ovviamente tra le principali cause dell’aumento del numero dei decessi durante il 2020 c’è la pandemia di COVID-19. In Ticino i decessi totali attribuibili a SARS-CoV-2 sono stati circa 1.000 dall’inizio della pandemia.

La popolazione ticinese ha registrato una crescita sostenuta fino al 2014. Nonostante il rapporto tra nascite e decessi fosse stabile, gli arrivi di stranieri residenti contribuivano ad alzare il saldo demografico. La costante riduzione dei flussi migratori ha però invertito la tendenza. Tra il 2017 e il 2019 la popolazione ticinese è diminuita di circa lo 0,29%, che si traduce in circa 1.000 residenti in meno.

Le risposte della politica al problema demografico

I dati dell’USTAT hanno suscitato le reazioni di alcuni esponenti de principali partiti politici ticinesi, che si sono tuttavia dimostrati non concordi sulla strategia da attuare per risolvere questo problema.

La deputata del Gran Consiglio Sabrina Aldi (Lega dei Ticinesi) ha ipotizzato che la principale causa della riduzione del numero di stranieri residenti in Ticino sia attribuibile ai frontalieri. Stando al parere della Aldi, questa categoria di lavoratori avrebbero portato alcuni squilibri nel mercato del lavoro, accettando salari troppo bassi e poco allettanti per gli stranieri residenti.

Non è dello stesso parere la socialista Laura Riget, la quale sostiene invece che siano state le politiche messe in atto da alcuni amministratori locali ad aver disincentivato l’arrivo di stranieri nel Cantone.

Per Fiorenzo Dadò (PPD) la politica dovrebbe anche investigare sui motivi principali che hanno spinto molti giovani ticinesi a emigrare nel corso degli ultimi anni. L’esponente centrista si è poi espresso a favore di politiche per incentivare l’arrivo di personale specializzato dall’estero.

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