Forza Italia promette ai suoi elettori la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. Ma Giorgia Meloni non è d’accordo
La politica italiana cerca sempre un pretesto per far parlare di sé, soprattutto quando è periodo di campagna elettorale.
Il centrodestra torna all’attacco con una promessa elettorale non nuova: “costruiremo il ponte sullo Stretto di Messina”.
Come spiega anche il giornale online economico money.it, Un progetto vecchio quanto la carriera politica di Berlusconi: era il 2002 quando, il leader di Forza Italia, proponeva la realizzazione dell’opera ingegneristica per collegare una volta per tutte la Calabria alla Sicilia. Di fatto però non è mai stato costruito.
L’idea tuttavia non piace proprio a tutti. All’interno del centrodestra, ricostituito in vista delle prossime elezioni del 25 settembre, c’è chi non è d’accordo. Il bastian contrario è Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che a riguardo si chiede se abbia senso o meno tornare in auge con uno slogan vetusto e mai realizzato. La proposta potrebbe mettere sotto cattiva luce la coalizione, in quanto non credibile e per di più estremamente costosa.
Quanto costa il ponte sullo Stretto di Messina?
Inizialmente i politici pensavano di utilizzare i fondi europei del Recovery Plan, ma hanno dovuto fare i conti con i termini da rispettare: le opere costruite con quei soldi devono essere fruibili entro il 2026. Impossibili da rispettare, per costruirlo ci vogliono almeno 10 anni.
Dunque, affinché il progetto diventi realtà, è necessario che sia lo Stato a trovare le risorse. Si stima che per costruire il ponte siano necessari 3,9 miliardi. Che per il leader leghista, Matteo Salvini, potrebbero arrivare da “finanziamenti privati”.
Costi di realizzazione e manutenzione del ponte sullo Stretto di Messina
Oltre ai costi di realizzazione devono essere tenuti in considerazione quelli di manutenzione, altrettanto elevati. Considerando che l’infrastruttura sarebbe costantemente a contatto con l’acqua marina.
Il ponte sullo Stretto di Messina dovrebbe essere lungo 3,3 chilometri, su un tratto di mare soggetto a forti venti. Inoltre, quello che preoccupa, è che la zona è considerata ad alta sismicità. Stando infatti allo studio pubblicato su Scientific Reports nel 2010, l’area è interessata da un complesso sistema di faglie dove le placche tettoniche si muovono in più direzioni. Ma studi hanno dimostrato che la Sicilia si allontana dalla Calabria con una velocità di un metro ogni mille anni. Una condizione gestibile, secondo gli esperti.
Da escludere invece la possibilità di un tunnel sottomarino, in caso di terremoto le conseguenze sarebbero davvero serie.
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