ITALIA Inflazione, il conto della spesa è più salato: prezzi così non si vedevano dal 1984

Chiara De Carli

10 Agosto 2022 - 13:19

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Oggi l’Istat ha diffuso i dati mensili sui prezzi al consumo a luglio.

ITALIA Inflazione, il conto della spesa è più salato: prezzi così non si vedevano dal 1984

In Italia, a luglio l’inflazione è cresciuta, ma in maniera modesta. Lo sostengono i dati diffusi oggi dall’Istat, dai quali si evince che i prezzi sono aumentati dello 0,4% rispetto a giugno e del 7,9% su base annua. Un segnale positivo arriva dal rallentamento momentaneo dei prezzi energetici registrato a luglio; mentre preoccupa la diffusione dell’onda inflazionistica anche sugli altri comparti merceologici. Pesa di più anche fare la spesa: con i prezzi che crescono del 9,1%, un aumento che non si osservava da settembre 1984.

Tra aumenti e lievi diminuzioni

Su base annua accelerano i prezzi del segmento Abitazione, acqua, elettricità e combustibili, complessivamente del 24,7%, seppur meno rispetto alla tendenza di giugno, quando erano su del 28,1%. Questo settore, spiega Istat, è responsabile dell’aumento complessivo dei prezzi del 7,9%, dei trasporti +13,9%. Su base mensile, i prezzi di Abitazione, acqua elettricità e combustibili sono scesi dello 0,3%, crescono quelli dei trasporti dell’1,6%. Anche i prodotti alimentari e le bevande sono più cari a luglio: rispetto a giugno sono saliti dello 0,3% e rispetto a un anno prima del 10%.

Inflazione di fondo

Stando ai dati diffusi dall’istituto di statistica, l’inflazione rimane elevata. Nonostante a luglio sia scesa di un punto percentuale. Un andamento dovuto a tendenze contrastanti: da un lato hanno ceduto il passo i prezzi dei Beni energetici passando dal 48,7% di giugno al 42,9% di luglio, e decelerano i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona che passano dal 5% al 4,6%. Dall’altro, sono aumentati i prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +8,1% a +9,5%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +7,2% a +8,9%), dei Beni non durevoli (da +2,9% a +3,6%), dei Beni durevoli (da +2,8% a +3,3%) e dei Servizi vari (da +1,1% a +1,6%).
Al netto degli energetici e degli alimentari freschi, l’inflazione accelera al 4,1% da 3,8% e al netto dei soli beni energetici al 4,7% da 4,2%.

Beni, alimentari, cura della casa

Sul fronte dei beni, i prezzi hanno subito un rallentamento da 11,3% a 11,1%, mentre i servizi passano da 3,4% a 3,6%. Crescono anche i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona al 9,1% da 8,2% e dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto a 8,7%, da 8,4%.

Responsabili dell’inflazione

Secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, in base a quanto diffuso dall’Istat, l’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,7%) e degli Alimentari lavorati (+1,4%) ed è frenato solamente dalla diminuzione dei prezzi degli Alimentari non lavorati (-1,7%). L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +6,7% per l’indice generale e a +3,3% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) cala su base mensile dell’1,1%, a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e aumenta dell’8,4% su base annua (da +8,5% nel mese precedente), confermando la stima preliminare.

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