CONFINE Carte di credito e bancomat dei frontalieri nel mirino dei truffatori. Arrestati due italiani

Chiara De Carli

1 Dicembre 2022 - 15:39

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I due hanno sottratto complessivamente qualche decina di migliaia di franchi e dagli accertamenti risulta che le sottrazioni illecite siano soprattutto ai danni dei frontalieri.

CONFINE Carte di credito e bancomat dei frontalieri nel mirino dei truffatori. Arrestati due italiani

Un 39enne e un 46enne, entrambi cittadini italiani e residenti in Italia, sono stati arrestati dalla polizia cantonale. Sono sospettati di aver preso parte a una truffa e per essersi impossessati illecitamente di tessere bancarie inviate per posta ai destinatari, in sostituzione di quelle scadute. I due erano a bordo di un’auto con targhe italiane, quando lo scorso 16 novembre sono stati fermati dai collaboratori Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (Udsc) al valico di Chiasso Brogeda. All’interno del veicolo, i militari hanno rinvenuto grazie alla perquisizione 67 tessere bancarie, tutte emesse da banche svizzere.

I due si occupavano dei prelievi al bancomat

Nel comunicato congiunto diffuso dal Ministero pubblico, polizia cantonale e Udsc, si legge che i truffatori, una volta intercettate le carte, agganciavano la vittima telefonicamente, millantando problemi legati alla tessera bancaria e inviando un sms con un link ove cliccare per risolvere la presunta problematica. Il link era collegato alla copia falsa del portare bancario di riferimento, dove le vittime inserivano i vari dati, tra cui il codice Pin. A questo punto, i malviventi riuscivano a risalire alle informazioni di sicurezza per poi effettuare i prelievi abusivi dai bancomat. Mansione a cui erano deputate le due persone poste in arresto.

Tessere rubate in Italia ai frontalieri

Gli accertamenti finora effettuati hanno permesso di stimare la refurtiva sottratta in alcune decine di migliaia di franchi. Le vittime accertate sono in particolare frontalieri e questo porta a ipotizzare che la sottrazione delle tessere avvenga nella vicina Italia. Le ipotesi di reato nei loro confronti sono di ripetuta truffa, ripetuta appropriazione semplice e ripetuto abuso di impianto per l’elaborazione di dati. L’inchiesta è coordinata dalla Procuratrice pubblica Valentina Tuoni.

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