Benzina, la guerra dei prezzi nella fascia di confine. Come riconquistare i frontalieri del pieno?

Chiara De Carli

13 Gennaio 2023 - 12:40

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Lo sconto sulle accise applicato dal governo italiano nei mesi scorsi ha mandato in perdita i benzinai ticinesi. E ora complice il rafforzamento del franco ci si aspetta un grande ritorno.

Benzina, la guerra dei prezzi nella fascia di confine. Come riconquistare i frontalieri del pieno?

Solamente qualche giorno fa, un nostro lettore ci aveva segnalato un’anomalia del cambio in euro che veniva applicato sul prezzo alla pompa di benzina ai distributori delle zone di Novazzano e Genestrerio. Dai monitor veniva mostrato che scegliendo di pagare con la moneta unica, si potevano risparmiare quasi 10 centesimi al litro per tipo di carburante. A seguito del nostro articolo, o piuttosto per via del rafforzamento dell’euro sul franco, i prezzi nella stessa zona sono stati modificati, portando il cambio ai valori reali. Giovedì infatti la benzina sp 95 costava CHF 1,84 o €1,803 al litro; la sp 98 CHF 1,90 o €1,862 al litro; il diesel CHF 2,11 o €2,067 al litro.
Dalle informazioni raccolte sembra che, lo scarto di prezzo esistente tra le due monete, fosse influenzato dai prezzi vantaggiosi che si potevano trovare fino al 31 dicembre scorso oltre confine. Insomma, i benzinai applicavano un cambio vantaggioso per chi pagava in euro, assorbendo una perdita di 10-20 centesimi al litro. Una strategia adottata per far sì che soprattutto i frontalieri - clientela su cui si basa prevalentemente il loro business - fossero indotti a fermarsi a fare il pieno, mentre andavano a lavorare o mentre tornavano a casa. Ma non solo. Si rivolgevano anche a quei cittadini italiani, residenti nei paesi di frontiera, che per poter fare il pieno, devono percorrere quasi 10 chilometri, prima di trovare un distributore.
Una scelta dei soli gestori? No di certo. Il pricing viene fatto dalle aziende che coordinano le stazioni e i singoli gerenti non possono farci sostanzialmente niente. Non possono nemmeno decidere in questo momento, in cui oltre confine i prezzi sembrano essere impazziti e che lasciano ben sperare in una boccata d’ossigeno per i benzinai ticinesi, stremati da mesi desolanti.

Troppi benzinai?

Qualcuno potrebbe obiettare che a ridosso della frontiera forse sono addirittura un po’ troppi. Uno attaccato all’altro, sono lì fuori dai valici pronti ad attendere i clienti che arrivano dall’Italia. Un business che sarebbe stato destinato a morire se l’attuale governo italiano avesse deciso di mantenere lo sconto sulle accise. Ma per fortuna ci ha pensato il governo Meloni.

Il ritorno degli italiani

Le auto targate Italia ricominciano a fare capolino. Qualcuno ci dice: «Siamo tornati alla normalità» raccontando che «fino a qualche mese fa era la routine venire a fare benzina in Svizzera», altri si lamentano del proprio Stato.
Incontriamo anche dei ticinesi: «Era ora che i prezzi si abbassassero», ci dicono. Anche se per qualcuno «non è ancora abbastanza». «Adesso la benzina costa di meno, ma il diesel rimane ancora sopra i 2 franchi al litro», puntualizzando che «un paio d’anni fa, i prezzi erano decisamente più bassi».

A Novazzano conviene la benzina sp98

Facendo un giro delle stazioni di servizio, abbiamo riscontrato che sul viale di Vacallo e su quello affollatissimo di Stabio, i prezzi sono più convenienti, seppur di qualche centesimo, rispetto a Novazzano.
A Pizzamiglio, per il costo della benzina sp95 più a buon mercato è a quota CHF 1,75 o €1,69 al litro; il diesel CHF 2,03 o €1,965 al litro. Discorso diverso per la sp98 che costa uguale alla zona di Novazzano o addirittura di più: i prezzi oscillano infatti tra CHF 1,95/€1,922 al litro e CHF 1,90/€1,965 al litro.
Spostandoci a Stabio, la situazione è simile: la benzina sp 95 viene venduta alla stazione di servizio più conveniente a CHF 1,79 o €1,69 al litro, sp98 a CHF 1,91 o €1,804 al litro, il diesel a CHF 2,00 o €1,89 al litro.

Fine settimana decisivo

Tutto sembra stia tornando alla normalità, insomma. Qualcuno dice che è ancora troppo presto per cantare vittoria. Per capire se effettivamente il turismo del pieno da parte degli italiani stia effettivamente riprendendo, bisognerà attendere il fine settimana. Ma complice il rafforzamento dell’euro e i numeri da capogiro raggiunti nelle stazioni di servizio nella fascia di confine italiana, ormai la linea sembra tracciata.

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CAMBIO EURO/FRANCO SVIZZERO

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