Eurozona, l’inflazione oscura la seconda parte dell’anno. Cosa farà la Bce?

Chiara De Carli

04/08/2022

04/08/2022 - 17:11

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La situazione politico-economica in cui versa l’Eurozona preoccupa la Bce, che si dice disposta ad alzare ulteriormente i tassi di riferimento.

Eurozona, l'inflazione oscura la seconda parte dell'anno. Cosa farà la Bce?

Con l’aumento dei tassi di mezzo punto a luglio, la Banca centrale europea (Bce) ha anticipato l’uscita dai tassi negativi.
Solamente in giugno, i prezzi al consumo dell’area euro avevano registrato un rialzo all’8,6% (dall’8,1% di maggio); mentre in Olanda, i dati diffusi oggi dall’ufficio centrale di statistica olandese (Cbs), svelano un’inflazione al 10,3%, un livello mai più raggiunto dal settembre del 1975.
La lotta all’inflazione sembra dunque essere il compito che la Bce è chiamata ad assolvere, tanto è vero che per le prossime riunioni il Consiglio direttivo si dice il pronto a “un’uteriore normalizzazione dei tassi di interesse”. Lo ha scritto la Bce nel Bollettino economico diffuso oggi, in cui spiega, che la mossa del mese scorso, consente ora “di passare a un approccio in cui le decisioni sui tassi vengono prese volta per volta”, sulla base dei dati economici.

Previsioni negative per la seconda parte del 2022

La seconda parte del 2022, si preannuncia sempre più nell’ombra, dato che inflazione elevata e strozzature dell’offerta non mollano la presa. Puntualizzando che "l’aggressione ingiustificata della Russia verso l’Ucraina rappresenta un persistente freno alla crescita" e "l’impatto dell’elevata inflazione sul potere d’acquisto, i perduranti vincoli dal lato dell’offerta e la maggiore incertezza esercitano un effetto frenante sull’economia".
In questa condizione, le imprese sono costrette a far fronte a costi più elevati e a interruzioni nelle catene di approvvigionamento, nonostante i timidi segnali di ripresa.

La ripresa del turismo fa bene all’economia

Con la riapertura economia e la ripresa dei viaggi, la Bce si aspetta una crescita economica nel terzo trimestre dell’anno. Anche se "il protrarsi della guerra in Ucraina continua a rappresentare una fonte di significativi rischi al ribasso per la crescita", in modo particolare qualora le forniture di energia dalla Russia dovessero condurre a razionamenti per famiglie e imprese.

Spread volatile

Nel bollettino, la Bce parla poi dei differenziali di rendimento dei titoli di Stato dell’Eurozona, che per il periodo tra il 9 e il 20 luglio "sono tornati su livelli più elevati, con l’evolversi della crisi politica in Italia". Puntualizzando che lo spread dell’Italia "è diminuito complessivamente di 8 punti base, ma la sua volatilità è aumentata verso la fine del periodo in esame, di riflesso alla crisi politica in atto nel Paese".

Scudo anti-spead

Per contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione connessi alla pandemia, il programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, Pepp) e la flessibilità nel reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio rimane "in ogni caso" la "prima linea di difesa”. A luglio la Bce aveva approvato il Tpi, lo scudo anti-spread, che descrive come "un ulteriore strumento a disposizione del Consiglio direttivo, attivabile per contrastare ingiustificate e disordinate dinamiche di mercato che mettono seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutta l’area dell’euro".

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