Aumento dei salari contro i rincari. Vogt, Unione svizzera imprenditori: «Non ci sarà»

Chiara De Carli

20/06/2022

20/06/2022 - 10:24

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Spetta alle imprese decidere se aumentare o meno gli stipendi dei dipendenti, perché «in Svizzera non esiste una compensazione automatica dell’inflazione per i salari».

Aumento dei salari contro i rincari. Vogt, Unione svizzera imprenditori: «Non ci sarà»

Con l’aumento del tasso guida da parte della Banca nazionale svizzera, lo spettro dell’inflazione torna a pesare sugli stati d’animo degli imprenditori e dei cittadini comuni che dovranno affrontare più spese, in ogni settore. Quello che viene da chiedersi dunque è se vi sarà o meno un aumento salariale nei prossimi mesi per fronteggiare i rincari.

La richiesta dei sindacati

All’inizio di giugno, Guy Parmelin aveva invitato le parti sociali a prendere in mano la situazione di fronte all’incremento dei prezzi energetici, invitando a svolgere una funzione da mediatore aprendo dei tavoli di negoziato per gli stipendi. I sindacati dal canto loro non hanno perso tempo, si sono mossi per chiedere un aumento dei salari di diversi punti percentuali per compensare la perdita di potere d’acquisto dovuta all’inflazione.

Nessun aumento, per l’Unione svizzera degli imprenditori

Per Valentin Vogt, presidente dell’Unione svizzera degli imprenditori, non sarà così. «Sarà un autunno salariale come tutti gli altri – ha dichiarato in un’intervista pubblicata oggi dai giornali dell’editore CH Media -. In Svizzera non esiste una compensazione automatica dell’inflazione per i salari, né verso l’alto né verso il basso». E sottolinea che, secondo gli esperti, l’inflazione non supererà il 2% entro la fine dell’anno.

Imprese già stremate dalla pandemia

I salari sono gestiti dalle imprese, quindi secondo Vogt spetta a loro decidere se potranno o meno aumentarli. Soprattutto perché le aziende escono da due anni di pandemia, diverse hanno esaurito le proprie riserve. Da questo punto di vista, il presidente dell’Unione svizzera degli imprenditori si dichiara pessimista, riflettendo il tono dell’umore di attività e imprese. Al momento infatti «Le aziende a volte rifiutano commesse, se queste implicano il reclutamento di personale».

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